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Morosità incolpevole

28/6/2013

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La bozza di ordine del giorno che presenterò martedì prossimo in Consiglio Comunale sul problema degli sfratti per morosità incolpevole
ORDINE DEL GIORNO
su sfratti per morosità incolpevole

Il Consiglio Comunale

Considerata,

la grave crisi economica che da anni sta producendo disoccupazione ed erodendo il potere di acquisto delle famiglie italiane;

tenuto conto che, secondo quanto emerso dal rapporto semestrale curato dalla Direzione Statistica del Comune di Genova, nel 2012:

  • Genova segna l'inflazione più alta d'Italia (più 3,5%);
  • ha una forza lavoro di  377.000 e  un tasso d'attività del 68,4%, 348.000 gli occupati, il 63%, 29.000 in cerca di occupazione, il 7,8%, quasi un più 1% rispetto al 6,9% del 2011
  •   la percentuale di occupati che rientrano nella fascia di età tra i 20 e i 29 anni è pari solo al 17,8% i quali spesso restano a carico dei genitori fino ad età molto elevate;
  • sono diminuite le ore  di cassa integrazione, (aumentate quella in deroga)
  • le pensioni in vigore sono 213.029 per un importo medio mensile di 1.010 euro, ma 1.457 euro per gli uomini, solo 686 per le donne.

Considerato che,

secondo i dati ancora non definitivi, pubblicati dall’Unione Inquilini, in Italia sono stati emessi  più di 67.790 sfratti per morosità  (dato in crescita del 6.16% rispetto al 2011) di cui,  solo a Genova, 1436

la richiesta di assegnazione di case popolari  è sempre in crescita come sono in crescita gli sfratti per morosità.

sul territorio cittadino si presentano processi di alienazione di patrimonio immobiliare pubblico che interesserà circa 400 famiglie

tenuto conto che

l’amministratore delegato di ARTE (ex Iacp) Vladimiro Augusti sostiene che “esistono, in effetti morosità giustificate e ingiustificate e per stabilirlo esiste un’apposita commissione in collaborazione con la regione”. Afferma inoltre che  “su 12000 alloggi popolari circa 530 sono casi di morosità incolpevole e per questi casi esiste un fondo apposito che, ovviamente, non è in grado di coprire tutto l’ammanco provocato anche da
morosità incolpevoli”.


impegna il Sindaco

ad attivarsi presso il Prefetto affinché

sia aperta una moratoria sugli sfratti per morosità incolpevole

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III Valico: demitridatizziamoci

25/6/2013

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Il mio intervento in Consiglio Comunale

Nel primo secolo Avanti Cristo il re del Ponto, Mitridate, era convinto che assumere piccole dosi di veleno l’avrebbe immunizzato da un possibile avvelenamento, da qui il termine mitridatizzazione: che in epoca moderna significa “Assorbire giorno dopo giorno, piccole dosi di idiozie,  falsità e  volgarità diventando 'capaci', ad un certo punto, di ingoiarne quantità massicce,senza battere ciglio, senza manifestare il minimo segno di rigetto. “

In questi trent'anni, abbiamo assimilato roboanti annunci di inizio lavori, improbabili termini dell'entrata in funzione, disperate grida per i ritardi accumulati; il Terzo Valico è ormai diventato, per chi governa l'alibi per nascondere le proprie responsabilità e i propri fallimenti.

Per ben tre volte la Valutazione di Impatto Ambientale ha bocciato il TAV Genova – Milano, perche’ non giustificato dal punto di vista trasportistico e allora il Terzo Valico e' stato inserito nella legge obiettivo per evitare la possibile opzione zero nella procedura di VIA.

Cioè il progetto e' basato su dati manipolati, trascura volutamente, come sottolineato anche da esponenti delle Ferrovie, gli ammodernamenti delle linee esistenti (marce parallele sulle linee dei Giovi, Pontremolese, Savona – Cairo) che consentirebbero una movimentazione di container di oltre 6 milioni di TEU.

Perchè dovremmo a spendere sette miliardi di euro di denaro pubblico per un’opera che, una volta terminata, ridurrebbe di 15-20 minuti la percorrenza dei container da Trasta a Tortona, quando i tempi medi di sdoganamento delle merci nel porto di Genova continuano a essere di nove giorni contro i tre della media europea e sono stati asfaltati i binari che arrivavano alle banchine di Sampierdarena?

Non regge il ragionamento per cui se si e' contrari alla gronda, cioè a nuove strade, bisogna per forza essere favorevoli al Terzo Valico perche’  ferrovia.
Sarebbe come sostenere che, visto che si e’ contrari alla cocaina, bisogna favorire l’uso delle pasticche.

Il Terzo Valico e’ diverso dalle altre linee ferroviarie;  ha requisiti tecnici (pendenze, alimentazioni, raggi di curvatura) che rendono impatto e costo sette volte superiore a quella di una linea normale, dove i treni passeggeri possano comunque andare a 200 chilometri all'ora e quelli merci a 60.

Inoltre, il magistrato Ferdinando Imposimato descrive il Terzo Valico nel suo “Corruzione ad Alta Velocità Viaggio nel governo invisibile”, come opera nata sotto il segno delle tangenti. A pag. 116, per esempio, Salvatore Portaluri, per due anni presidente della TAV, dichiara: “Tutti i gruppi imprenditoriali erano stati accontentati, eppure vi erano ancora dei problemi di equilibrio, ma anche questi vengono risolti con la costituzione di un nuovo consorzio per la tratta più incerta, il Cociv per la Milano-Genova. Un consorzio anomalo di sei imprese, costituito il 3 dicembre 1991”

E poi di cosa si sta parlando?

I soldi per costruire le gallerie dove passerebbe il TAV non ci sono adesso, ma non c’erano neanche prima, perche’ i 120 milioni in dieci anni di cui si parla coprono solo opere accessorie.
Gli altri soldi pubblici non ci sono e nessun privato e' così sprovveduto di investire in un'opera che non sta in piedi.

Smettiamola di perdere tempo e denaro e impieghiamo i pochi fondi pubblici disponibili per gli ammodernamenti necessari, come la bretella Borzoli – linee di Valico, l'uso metropolitano della linea di Busalla,  il quadruplicamento della linea ferroviaria tra Voltri e Terralba; si affronti l’inadeguatezza delle infrastrutture in ambito portuale; si prenda finalmente atto dell'urgenza di mettere mano alla frana di Mele sulla linea Genova-Acqui Terme e sulla necessità di fare gli interventi atti a rilanciare la linea, come la ricollocazione degli incroci per fluidificare la circolazione, interventi tra l'altro funzionali anche al trasporto merci; si affronti il tema della manutenzione e dell'efficientamento della linea Genova-La Spezia; si discuta degli interventi da tempo richiesti dai pendolari sulla linea Genova-Milano, quali l'intervento sui nodi di Ronco, Tortona e Voghera e il quadruplicamento tra Milano e Pavia, interventi necessari ed essenziali per ridurre in modo sensibile i tempi di percorrenza tra Genova e Milano;

Sono interventi che non necessitano di essere eseguiti e finanziati, contemporaneamente perché suddivisi in lotti che consentirebbero di liberare linee per il traffico passeggeri metropolitano e di dedicarne altre alle merci e alle lunghe percorrenze, eliminando quei "colli di bottiglia" che impediscono ai convogli di giungere agevolmente alle linee di valico esistenti.

Rinsaviamo, ne guadagneremo in onestà, competenza e dignità

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Emergenza abitativa: che fare?

17/6/2013

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Il 18 giugno è la giornata nazionale per chiedere una moratoria su sfratti e pignoramenti.

L'emergenza abitativa nella nostra città, così come in tutta Italia, - è sotto gli occhi di tutti. Il contesto è una crisi economica sempre più profonda a cui i poteri forti non rispondono, arroccandosi nella difesa dei privilegi esistenti e della ricchezza accumulata da pochi, gettando nella precarietà, nella miseria e nella disperazione fasce sempre più ampie di popolazione.


Essere licenziati e perdere il proprio lavoro è sempre più facile, la prospettiva e' la precarietà.


E' necessario che i fondi sprecati per le spese militari e le Grandi Opere siano impiegati per creare lavoro stabile e recuperare il patrimonio abitativo di proprietà degli enti locali, ma anche delle fondazioni private che tengono artatamente sfitti centinaia di alloggi.


Inoltre, il Comune potrebbe metter a bando una parte degli alloggi sfitti di propria proprietà ma inagibili, permettendo la ristrutturazione in economia da parte di sfrattati e senza casa.

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Basta, la smettano

17/6/2013

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E' impressionante la cocciutaggine che dimostra l'Assessore Regionale alle Infrastrutture Raffaella Paita nel  voler riesumare il collegamento ad alta velocità ferroviaria Fegino - Tortona (Terzo Valico).


Il presunto costo del collegamento e' di 6,2 miliardi di euro. Nei mesi scorsi sono stati stanziati qualche centinaio di euro per opere propedeutiche, mentre il governo e le istituzioni liguri avevano spacciato per finanziamento dell'opera l'impiego di 120 milioni l'anno per dieci anni.

Ma in dieci anni la spesa complessiva sarebbe stata di 1,2 miliardi di euro (invece dei 6,2 previsti).
E' notizia dei giorni scorsi che perfino il governo Letta non ne può più del Terzo valico, come dello Stretto di Messina, e dirotta questi fondi verso opere cantierabili.


Invece, di mettersi il cuore in pace e chiedere che il governo finanzi ristrutturazioni di scuole e alloggi per sfrattati l'assessore regionale Paita, il Sindaco Doria e in genere i poteri forti della Liguria si stracciano le vesti e continuano a chiedere  il rispetto degli impegni presi.


Peccato, per loro, che gli impegni presi erano il finanziamento in dieci anni del 30 % dell'opera (praticamente tutto tranne le due gallerie ferroviarie ...).


Basta, la smettano.

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Gronda autostradale: allora gli oppositori non erano visionari!

14/6/2013

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Apprendiamo dalla stampa che studi trasportistici elaborati da Autostrade per l'Italia confermano le perplessita' che gli oppositori hanno espresso in questi anni sulla utilita' di un'opera cosi' costosa e impattante.

Sono molti anni che denuncio che la bretella (o gronda autostradale) riuscira' a drenare meno del 25 per cento del traffico che grava sul nodo autostradale genovese.

Non ho molta voglia di pensare cosa si sarebbe potuto realizzare, anche dal punto di vista stradale, delle opere che sono sostanzialmente condivise.

Al momento Autostrade per l'Italia ha speso per l'ultimo progetto piu' di tre miliardi.
L'ostinazione nel proporre la Gronda ha addirittura fatto ridurre il progetto del nodo di San Benigno.

Ad oggi il progetto e' giudicato da tutti gli esperti del settore una "boiata", tanto e' vero che l'accesso alla sopraelevata verra' ridotto al solo accesso di via Cantore, eliminando ogni collegamento per le auto private da Lungomare Canepa.

Smettiamo di inseguire fantasmi e ideologie "sviluppiste" che condannano, loro si, Genova all'immobilismo.
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Un posto per La Murga

14/6/2013

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Ma diamo i numeri?

7/6/2013

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La chiusura di 22 siti, cassa integrazione a 0 ore per 1822 dipendenti in tutta Italia, 4 ore settimanali di cassa per altri 10.000 lavoratori, 303 esuberi solo a Genova. Questo il piano per far fronte alla crisi della Selex Es. Un piano che, concordo con i sindacati, non può che definirsi  inaccettabile.

Ancora una volta le scelte di manager superpagati ma non vincenti vengono fatte pagare ai lavoratori e alla città. Ancora una volta confermo la mia solidarietà a loro e alle famiglie e auspico il ritorno a una politica economica e industriale degna di questo nome.

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