Da piu' parti esponenti politici e sindacali, buon ultimo segretario regionale della Cisl Sergio Migliorini, invitano a non ostacolare le Grandi Opere (Terzo Valico e Gronda Autostradale del Ponente) perche', a loro dire difenderebbero l'ambiente, creerebbero lavoro e sarebbero gia' state decise e finanziate.Purtroppo tutto questo e' opinabile.
I movimenti che contrastano il Terzo Valico denunciano il sotto utilizzo delle ferrovie attuali e sono favorevoli all'ammodernamento delle linee ferroviarie esistenti (che porterebbero la loro capacita' di trasporto TEU a oltre due milioni di TEU verso la val padana).
Terzo Valico che NON HA finanziato le due gallerie su cui dovrebbero passare i treni ad alta velocita' da Fegino a Tortona (4,6 miliardi di euro), ma solo opere accessorie che rischiano di rimanere anche se questi soldi non si troveranno mai.
Per quanto riguarda la Gronda l'iter e' ancora aperto, sono 30 anni che, infruttuosamente, le lobbies del cemento cercano di far approvare un nuovo tratto autostradale che, dati delle stesse autostrade alla mano, darebbe risposta a solo il 20 per cento degli utenti dell'attuale autostrada.
La situazione piu' critica pero' e' quella del presunto lavoro che si creerebbe.
Chi contesta la logica delle grandi opere propone in alternativa di traferire questi finanziamenti su opere che servano di piu', diano risposte ai bisogni (manutenzione territorio e del patrimonio abitativo e scolastico; infrastrutture per la mobilita' del trasporto pubblico ad esempio) che sono in grado di fornire maggiore occupazione a parita' di investimenti.
Proprio per questo, la lotta per il lavoro e contro la precarieta' e' la stessa di quella contro le grandi opere (e le spese militari).
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