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Da soli si rischia di avere dei miraggi, per cui vedi quello che non c’è; i sogni si costruiscono insieme

25/10/2020

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Gli spunti sorprendenti di "Fratelli tutti"

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Non trovando una versione cartacea (clamoroso che le parrocchie non l'abbiano o forse è un segnale ben preciso..) sono costretto a leggere ultima enciclica di Papa Bergoglio via web; esercizio difficilissimo perchè sul web si leggono documenti brevi, “scannerizzandoli” (cioè ci si sofferma su alcuni aspetti e non si legge in modo approfondito un documento di 97 pagine).
Quindi il mio commento è parziale, umorale e non approfondito.


C'è un passaggio che mi ha commosso ed è quello relativo alle “relazioni interpersonali autentiche”: “ C’è bisogno di gesti fisici, di espressioni del volto, di silenzi, di linguaggio corporeo, e persino di profumo, tremito delle mani, rossore, sudore, perché tutto ciò parla e fa parte della comunicazione umana”.
Quanta distanza dalla nostra realtà, indotti alla asocialità, al pessimismo, all'isolamento, inaciditi da paure (anche giustificate), chiusi nelle nostre sicurezza economiche e quindi entusiastici sostenitori di quelle “misure emergenziali che generano esclusione e favoriscono gli affiliati” come la Caritas Italiana ha descritto la gestione del lockdown da parte dell'Italia.
(https://www.caritas.it/pls/caritasitaliana/v3_s2ew_consultazione.mostra_pagina?id_pagina=9114)



Questi mesi di isolamento sociale, che hanno aperto la strada ai giganti del web (da google a youporn) non passeranno senza aver segnato la nostra società, le nostre persone, i nostri sentimenti. Ci sara' bisogno di una accurata cura spirituale, sociale, per “recuperare e apprezzare tanti compagni e compagne di viaggio che, nella paura, hanno reagito donando la propria vita, capendo che che nessuno si salva da solo”


Gli spunti interessanti sono molti:
  • la condanna irrevocabile della guerra, abbandonando l'illusione della “guerra giusta”. (toccante il riferimento agli “artigiani di pace” cosi' tanto caro ai nonviolenti genovesi degli anni ottanta) e il riconoscimento che ”la vera riconciliazione non rifugge dal conflitto, bensì si ottiene nel conflitto, superandolo attraverso il dialogo e la trattativa trasparente, sincera e paziente.“ (altro che i bei sentimenti radical chic)
  • l'inammissibilità della pena di morte e la necessità della conversione delle spese militari
  • la condanna della violenza, non dimenticando che la violenza esercitata da parte delle strutture e del potere dello Stato non sta allo stesso livello della violenza di gruppi particolari.
  • La subordinazione di ogni proprietà privata alla destinazione universale dei beni della terra e, pertanto, il diritto di tutti al loro uso. Il diritto di alcuni alla libertà di impresa o di mercato non può stare al di sopra dei diritti dei popoli e della dignità dei poveri; e neppure al di sopra del rispetto dell’ambiente, poiché «chi ne possiede una parte è solo per amministrarla a beneficio di tutti».
  • La denuncia dell'ossessione di ridurre i costi del lavoro, senza rendersi conto delle gravi conseguenze che ciò provoca, perché la disoccupazione che si produce ha come effetto diretto di allargare i confini della povertà.


Alla base di tutto c'è la denuncia della cultura dello scarto, «la tentazione di fare una cultura dei muri, di alzare i muri, muri nel cuore, muri nella terra per impedire questo incontro con altre culture, con altra gente. E chi alza un muro, chi costruisce un muro finirà schiavo dentro ai muri che ha costruito, senza orizzonti. Perché gli manca questa alterità» e la proposta di superare la contrapposizione globale locale “Bisogna guardare al globale, che ci riscatta dalla meschinità casalinga. Quando la casa non è più famiglia, ma è recinto, cella, il globale ci riscatta perché è come la causa finale che ci attira verso la pienezza. Al tempo stesso, bisogna assumere cordialmente la dimensione locale, perché possiede qualcosa che il globale non ha: essere lievito, arricchire, avviare dispositivi di sussidiarietà. Pertanto, la fraternità universale e l’amicizia sociale all’interno di ogni società sono due poli inseparabili e coessenziali. Separarli conduce a una deformazione e a una polarizzazione”


Moltissimi riferimenti al problema delle migrazioni, che si riassumono in “Nessuno dunque può rimanere escluso, a prescindere da dove sia nato, e tanto meno a causa dei privilegi che altri possiedono per esser nati in luoghi con maggiori opportunità.” Inusitata convergenza coi movimenti no border perseguitati a VentImiglia, tanto per far eun esempio da Destra e centro sinistra)


Stimolante l'approccio politico e il superamento, ultimamente presente in molti parti della sinistra, della contrapposizione tra buone pratiche e l'azione politica collettiva. “se qualcuno aiuta un anziano ad attraversare un fiume – e questo è squisita carità –, il politico gli costruisce un ponte, e anche questo è carità. Se qualcuno aiuta un altro dandogli da mangiare, il politico crea per lui un posto di lavoro, ed esercita una forma altissima di carità che nobilita la sua azione politica......“


Importante il riferimento all'emergenza Covid “ ... ha messo in luce le nostre false sicurezze. Al di là delle varie risposte che hanno dato i diversi Paesi, è apparsa evidente l’incapacità di agire insieme. Malgrado si sia iper-connessi, si è verificata una frammentazione che ha reso più difficile risolvere i problemi che ci toccano tutti. Se qualcuno pensa che si trattasse solo di far funzionare meglio quello che già facevamo, o che l’unico messaggio sia che dobbiamo migliorare i sistemi e le regole già esistenti, sta negando la realtà.”


La riflessione sui Poteri forti è necessaria e le domande e le denunce esposte nell'enciclica mi paiono pertinenti: “Che cosa significano oggi alcune espressioni come democrazia, libertà, giustizia, unità? Sono state manipolate e deformate per utilizzarle come strumenti di dominio, come titoli vuoti di contenuto che possono servire per giustificare qualsiasi azione....
Il modo migliore per dominare e avanzare senza limiti è seminare la mancanza di speranza e suscitare la sfiducia costante, benché mascherata con la difesa di alcuni valori......Demolire l’autostima di qualcuno è un modo facile di dominarlo. Dietro le tendenze che mirano ad omogeneizzare il mondo, affiorano interessi di potere che beneficiano della scarsa stima di sé, nel momento stesso in cui, attraverso i media e le reti, si cerca di creare una nuova cultura al servizio dei più potenti. Da ciò traggono vantaggio l’opportunismo della speculazione finanziaria e lo sfruttamento, dove i poveri sono sempre quelli che perdono.”


Parlava a noi? Parla a me?
L'Enciclica, nata dall'incontro di Papa Francesco con il Grande Imam Ahmad Al-Tayyeb, consiglia di uscire dalla depressione individuale e collettiva e cercare i “tanti percorsi di speranza.” che il Potere cerca di nasconderci . “In nome di tutte le persone di buona volontà, presenti in ogni angolo della terra. …. [che dichiarano] di adottare la cultura del dialogo come via, la collaborazione comune come condotta, la conoscenza reciproca come metodo e criterio»

Testo integrale

www.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/papa-francesco_20201003_enciclica-fratelli-tutti.html


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Covid: misure emergenziali che generano esclusione e favoriscono gli "affiliati"

19/10/2020

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Il rapporto Caritas denuncia il caos della gestione emergenziale nel lockdown italiano

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La quarantena generalizzata tra l’11 marzo e il 18 maggio 2020 ha prodotto 445 mila nuovi poveri assoluti in più che si aggiungono agli oltre 4 milioni e 600 mila del 2019. Il primo effetto emerso della crisi sociale innescata dal «lockdown» per bloccare la prima ondata dei contagi del Covid ha colpito in particolare le donne escluse da un’occupazione stabile; i giovani precari tra i 18 e i 34 anni; i minori penalizzati dalla povertà materiale delle famiglie, dalla chiusura delle scuole e dal conseguente contraccolpo relazionale e cognitivo; le partite Iva che hanno subito un calo del reddito e, per più di un terzo, hanno perduto la metà del reddito familiare. Una caratteristica comune ai nuovi poveri è non avere risorse finanziarie liquide sufficienti per fare sopravvivere più di tre mesi la propria famiglia. La quota ha superato il 50% tra i disoccupati e i lavoratori dipendenti con contratto a termine. Tra le categorie più colpite c’è anche il ceto medio già impoverito nel piccolo commercio, nelle professioni e nei servizi alle persone.

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IL RECORD di richieste di aiuto alla Caritas, accompagnato da un aumento dei volontari under 34, è stato causato proprio dalla programmatica volontà politica di non fare riforme universalistiche e disperdere miliardi di euro, per di più abusando della retorica sul «nessuno resterà indietro». In questo quadro la solidarietà interpersonale è stata usata dalla politica istituzionale per rimediare all’assenza della giustizia sociale.

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L’unico modo per andare oltre l’emergenza è costruire una visione per il futuro del nostro paese attorno a cui coagulare le energie e il fermento che abbiamo scoperto annidarsi nelle pieghe del tessuto sociale in questi mesi.
Li abbiamo voluti chiamare “gli anticorpi della solidarietà”, perché sono stati appigli concreti nelle situazioni di emergenza, lasciando intravedere le potenzialità di una cittadinanza attiva e solidale che andrebbero nutrite e valorizzate.


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