Solo un movimento altermondialista mondiale potra' arginare e costruire alternative che devono essere sia politiche che economiche, prefigurando un nuovo modello di sviluppo rispetto a quello che Vandana Shiva descriveva come il dominio del “carbonio morto che distrugge i processi di vita”.
Non possiamo neanche dimenticare il momento che attraversiamo in Italia.
I tre poli condividono la subalternità alla tecnocrazia e alla finanza, un approccio a-democratico e, con sfumature e diverse accentuazioni, una politica disumana nei confronti del Sud del mondo e dei poveri in generale.
Da qui la necessità di costruire un Altro Polo, raccogliendo le esperienze, i saperi, le passioni di chi si occupa di lotta alla povertà, di chi cerca di salvare i profughi e quindi contro le guerre che vedono il nostro paese impegnato attivamente, di chi occupa case spazi pubblici, di chi è impegnato contro i processi di privatizzazione dei servizi pubblici e qui ricordo la lotta contro la vendita di Amiu a Iren che sarebbe bene proseguisse con l'impegno per ripubblicizzare il servizio idrico, un piano della mobilità dove il trasporto pubblico sia centrale e un piano dei rifiuti basato sulla riduzione alla fonte, il riuso e il riciclaggio.
Bisogna però costruire una Nuova Narrazione.
La riconversione ecologica e sociale dell'economia che produrrà meno inquinamento e più posti di lavoro.
Un pensiero nuovo che abbandoni-relativizzi la fisica Newtoniana e introietti le scoperte scientifiche della meccanica quantistica e della relatività.
Abbandonare il determinismo del pensiero unico, affrontare i problemi in maniera olistica tutti insieme senza ridurli a un'equazione, sviluppare conflitti da risolvere a partire da molti punti di vista, assumendo scelte da cui sia possibile tornare indietro per tentare altre strade; da qui la Nonviolenza come scelta strategica e non passerella di buoni sentimenti.
Per quanto riguarda le alleanze non si tratta di chiedere atti di contrizione e abiure.
Si tratta di convenire su questioni politiche fondamentali. Per non prendersi in giro e non fare solo cartelli elettorali che, per fortuna, non ci voterebbe più nessuno.
Ma dobbiamo concordare o meno sulla critica al neoliberismo, alle politiche di austerità e delle Grandi Opere, alla Legge Obiettivo, al Jobs Act, al governo Gentiloni, all'aver assecondato partiti socialisti e socialdemocratici a livello europeo, alla libertà di movimento per le persone, alla ripubblicizzazione dei servizi pubblici.
Il resto sarebbe solo noia.