I dati del tracollo di passeggeri trasportati (oltre 3 milioni di passeggeri in meno) e il calo di entrate nelle casse di Amt (un milione di euro) dal primo semestre del 2015 al primo semestre del 2014 sono la fotografia della politica della Giunta di Marco Doria relativa al trasporto publbico. La Giunta di centro sinistra pare rassegnata, se non addirittura consenziente, con la politica governativa che non garantisce il 65 per cento dei costi come da legge Burlando. Ma è la stessa politica di mobilità la grande assente, tanto da far sospettare in un'attenta politica volta a favorire la svendita di questo servizio pubblico ai privati. Continuare a tagliare le corse dei bus, aumentare in maniera omogenea abbonamenti e titoli di viaggio, iniziare a sgretolare il biglietto integrato bus-treno con l'introduzione anche di un biglietto solo bus, sono politiche che hanno reso vani i risparmi dovuti ai contratti di solidarietà dei lavoratori. Inoltre nessuno degli impegni per favorire il trasporto pubblico (proposti della lista Doria in occasione di una delle tante delibere che dava il via libera alla privatizzazione) sono stati portati avanti. Ordine del giorno "IL CONSIGLIO COMUNALE Considerato che lo strumento fondamentale per la riduzione dei costi del T.P.L. è l’aumento dell’efficienza del servizio tramite interventi come: • incremento della velocità commerciale di almeno 4 km/h; • adozione di corse preferenziali lungo le principali direttrici cittadine, fino al raggiungimento di circa 50 km di estensione; • piano organico di semaforizzazione preferenziale; • estensione dell’attuale integrazione tariffaria tra A.M.T., F.S., ed A.T.P. con l’inclusione di Bike e Car Sharing e parcheggi di interscambio; IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA a mettere a punto una delibera di dettaglio riguardo all’ adozione e la temporizzazione di provvedimenti sul piano della mobilità urbana finalizzati al miglioramento della velocità commerciale, una migliore integrazione complessiva tra i mezzi del trasporto pubblico e la valorizzazione del T.P.L." Proponente: Nicolella (Lista Marco Doria) approvato con n. 21 voti favorevoli; n. 5 voti contrari (P.D.L., Lista Enrico Musso ); n.6 astenuti: Anzalone, De Benedictis, Mazzei (I.D.V.); Gioia, Repetto (Gruppo Misto U.D.C); Rixi (Lega Nord Liguria). |
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il giorno 13 ottobre u.s. è stata approvata in Consiglio Comunale la mozione da me presentata contro l'articolo 35 del decreto Sblocca Italia che favorisce la costruzione di inceneritori. La mozione, inoltre, condivide le proposte dei comitati per una gestione corretta dei rifiuti.
Questo è il testo della mozione da me presentata in merito al decreto Sblocca Italia che ci impone un impianto di incenerimento , non previsto dal Piano Regolatore Rifiuti del 25 marzo 2015, che andrà in discussione nella Prossima seduta del Consiglio Comunale, martedì 13 ottobre p.v.
COMUNE DI GENOVA __________________ CONSIGLIO COMUNALE ________________ Genova, 9 settembre 2015 Prot. n. PG/2015/281157 Al Signor Sindaco MOZIONE VISTO l’articolo 35 della legge 164 del 11.11.2014 (Sblocca Italia), che interferisce coi programmi regionali e interviene sull’autonomia della Regione Liguria e dei Comuni Liguri, imponendo un impianto di incenerimento non previsto dal Piano Regionale Rifiuti del 25 marzo 2015; PREMESSO CHE con questa legge gli inceneritori sono definiti “infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale”, per autorizzare il Consiglio dei Ministri a decidere in merito, anche contro il parere del Consiglio Regionale, provocando un ulteriore innalzamento dell’ inquinamento atmosferico ( metalli pesanti, diossine, particolato ultra-fine) e azzerando l’impegno dei cittadini virtuosi, con gravi ricadute per la salute e l’economia e con infrazione delle norme comunitarie. Sapendo che la popolazione ligure è stata per decenni inquinata, avendo sul suo territorio, densamente abitato e a prevalente vocazione turistica, ben tre centrali a carbone, con ricadute negative sull'ambiente e sulla salute (vedi studi medico-scientifici qualificati a livello internazionale e accertamenti della Procura di Savona); ESSENDO gli inceneritori infrastrutture "pesanti", impianti molto costosi, che richiedono alimentazione con flussi di indifferenziato garantiti per25 anni, deprimono la RD e inducono a produrre sempre più rifiuti per ammortizzare l’investimento, a carico degli utenti con elevate tariffe TARI ed elevate bollette per elettricità prodotta con incentivi statali; ESISTENDO scenari operativi alternativi, impianti a freddo con trattamento meccanico e biologico per recupero di materia dall’indifferenziata (TMB), praticabili e praticati, che costano molto meno, si costruiscono più velocemente, comportano più posti di lavoro, non inquinano con danni alla salute e all’ambiente, emettono meno gas serra, permettono di risparmiare energia in quantità tripla; Per tutte queste considerazioni IL CONSIGLIO COMUNALE DI GENOVA manifesta pubblicamente il proprio dissenso verso l’art 35 della legge Sblocca Italia: DIFFIDA dall’usare il sito Tirreno Power di Vado (SV) o altri per incenerimento o combustione di CSS, ritenendo inaccettabile che si ipotizzino altre fonti inquinanti come quelle degli inceneritori, su un territorio già pesantemente provato e che richiederebbe invece bonifica; CHIEDE al Governatore della Liguria e al Consiglio Regionale di opporsi all’attuazione dell’art 35 della legge “Sblocca Italia” nella Conferenza Stato Regioni del 9 settembre 2015 in quanto lesiva dell’autonomia e degli interessi regionali; ADERISCE alle richieste del Coordinamento ligure GCR contenute nelle Petizioni cartacea e on line “No a incenerimento dentro o fuori Regione Liguria” e nella lettera aperta alla Giunta regionale (vedi sito gcrliguria.wordpress.com); APPOGGIA la Legge di Iniziativa Popolare RIFIUTI ZERO depositata in Parlamento, che prevede: a) l’avviamento al percorso verso Rifiuti Zero con raccolta porta a porta e tariffa puntuale (si paga in base a rifiuti residui prodotti); b) la realizzazione di impianti di compostaggio della frazione organica e della frazione verde (foglie, sfalci e potature) che costituisce quasi il 40% dei rifiuti prodotti; c) il riciclo dei rifiuti raccolti in modo differenziato all’interno della regione in cui vengono prodotti, eliminando l’inquinamento derivante dal trasporto fuori regione; d) la realizzazione di impianti a freddo che permettono di chiudere il ciclo dei rifiuti recuperando ulteriore materia seconda preziosa dall’indifferenziato residuo. Antonio Bruno Capogruppo Federazione della Sinistra
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