La partecipazione internazionale ha avuto un forte significato di vicinanza alla società civile e politica, che tenta di tenere in piedi il vento della rivoluzione dei gelsomini.
Girando nei quartieri, sul metro, tra la gente, si avvertiva una certa mestezza; ho percepito molto meno entusiasmo di due anni fa (nonostante il governo islamico al potere allora).
Ma anche determinazione a non farsi intimidire. Ad andare avanti.
In ogni caso non siamo stati degli eroi, ma solo persone che volevano essere partecipi di un processo democratico.
Il Forum si è sviluppato secondo il copione degli ultimi anni: molti seminari, spesso interessantissimi, in alcuni casi importanti luoghi dove associazioni, tunisine e no, cercavano di mettersi in rete.
Il tentativo più interessante è stato quello di creare una rete mediterranea, uno spazio politico che colleghi i popoli del Magreb a quelli dell'Europa del Sud.
Da qui la proposta del progetto Averroe': creare una sorta di Erasmus in cui vengano coltivati gli scambi tra studenti di diverse sponde del "Mar Bianco" come lo chiamno gli arabi.
Ma anche una rete per contrastare le emissioni di Co2 in atmosfera sviluppando progetti di efficientamento e di riduzione degli sprechi.
E' stato un Forum in cui si sono acuite alcune contraddizioni: solo la lotta contro l'occupazione della Palestina è parsa unificare tutte le anime. E' continuato lo scontro tra sarawi e delegazione marocchina.
Soprattutto la mancanza maggiore è stata quella di non essere stati in grado di proporre convergenze significative su vertenze mondiali.
E questo fa diminuire di molto l'attrattività del forum, tanto da metterne in discussione la formula per i prossimi anni.