Da alcune settimane si sta discutendo delle misure che l'amministrazione comunale vuole intraprendere per rispondere alla procedura della Commissione Europea di infrazione, a causa dell'inquinamento da biossido di azoto. L'ordinanza del Sindaco di Genova di fine 2015 prevede alcune misure di limitazione del traffico, relativamente a veicoli privati (moto e auto) di vecchia generazione. L'ordinanza era accompagnata da alcune riflessioni generali e dall'ammissione da parte del Sindaco di non poter intervenire su fonti controllabili dalla Città Metropolitana (di cui lo stesso Sindaco è Presidente, peraltro), e da altri ambiti. Durante il dibattito è emerso che, secondo l'inventario delle emissioni regionale, la principale causa di emissione di biossido di azoto è il porto (oltre il 60 per cento), seguito da traffico pesante, centrale enel, traffico leggero, riscaldamento domestico. I veicoli coinvolti dall'ordinanza paiono avere un ruolo marginale nel contenimento dell'inquinamento. Infine, dopo oltre un mese dall'emissione dell'ordinanza, la Città Metropolitana ha prodotto una nota, che è stata utilizzata per minimizzare la responsabilità dei soggetti privati "forti" multinazionali nell'inquinamento. Non è così. Gli studi trasmessi dalla Città Metropolitana segnalano che presso centraline previste che monitorizzano il traffico, l'inquinamento da polveri del porto, distante anche qualche chilometro, pesa oltre il 10% (anche a Bolzaneto)! La legge da tempo prevede una rete di monitoraggio dedicata a questa specifica fonte da collocarsi su tetti delle case, lontane dal traffico. La conferma del pesante ruolo del porto emerge anche valutando i dati della centralina di corso Firenze (scelta come fondo urbano) che mostra una riduzione degli ossidi di azoto più lenta di quella che si registra in corso Europa. Per passare dagli attuali 60 microgrammi per metro cubo ai 40 microgrammi previsti dalla legge bisogna ridurre del 33% , tutte le attuali emissioni di ossidi di azoto che impattano sulla città. Le quantità in gioco sono quelle desumibili dall'inventario regionale e sono stimabili in alcune migliaia di tonnellate/anno (circa 2500 ) e dimostrano che non è corretto scientificamente, prima ancora che politicamente, improvvisare interventi all'ultimo minuto. L'ordinanza del Sindaco, qualora fosse anche rispettata alla lettera, quante tonnellate di NOx potrà togliere? E' necessario uscire da una logica burocratica e affrontare, nel più breve tempo possibile, tutte le fonti di emissioni, offrendo, insieme, un'efficace sistema di trasporto pubblico. Ma per questo ci vorrebbe una politica della mobilità, sconosciuta a questa giunta, che si è distinta per la diminuzione di corsie riservate per i bus.......... |
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