Mi rendo conto che le politiche di austerità, condivise dal Governo Italiano, spingono gli Enti Locali a svendere il proprio patrimonio pubblico e a privatizzare importanti settori dei servizi pubblici, ma non penso si possa accettare questa logica.
In particolare, e' sbagliato procedere a una modifica delle previsioni urbanistiche senza aver terminato l'iter della valutazione Ambientale Strategica, e trovo, sorprendente che il Consiglio Comunale venga invitato a ratificare una decisione di Giunta, assunta senza il consenso del Consiglio stesso in cui il Comune di Genova e la Spim firmano un atto preliminare di vendita del compendio immobiliare non più funzionale all'attività fieristica (delibera di Giunta del 13 maggio 2014).
In ogni caso, con il collega Pastorino, troviamo incomprensibile che in una città con decine di migliaia di case sfitte si continui a prevedere nuove residenze e, in contrasto con il programma elettorale del maggio 2011, si prevedano nuovi centri commerciali (L’obiettivo primario da perseguire è l’equilibrio della rete distributiva che richiede l’imposizione di limiti precisi alla diffusione di grandi e medie strutture, secondo capoverso programma del Sindaco 5.1.7 – Il Commercio e l’Artigianato).
Di seguito l'emendamento che verra' presentato sia nella versione senza residenze e centri commerciali che solo senza centri commerciali
A seguito di quanto scaturito dal dibattito sviluppato dalle Commissioni Consiliari del 12.6.2014, 18.6.2014 e 26.6.2014, nonché dall’audizione dei rappresentanti del Municipio Medio Levante, del Circolo Nuova Ecologia Legambiente, dai rappresentanti di Associazioni di Categoria e di alcuni CIV presenti nel territorio cittadino, dai rappresentanti di Fiera di Genova S.p.A., nonché dalla precisazioni fornite dall’Assessore all’Urbanistica, si richiede di modificare il testo deliberativo, nel seguente modo:
Nel Considerato altresì, dopo l’ultimo capoverso che recita:
“- che l’obiettivo principale è quindi di riqualificare l’area della costa di Genova in base a previsioni coerenti con gli obiettivi di sviluppo sostenibile e di integrazione col quadro strategico di sviluppo urbano ed, al tempo stesso, sollecitare investimenti per la realizzazione di interventi qualificati ed innovativi promuovendo l’intervento di capitale privato, sviluppando uno degli assi strategici del modello urbano polifunzionale che la città persegue cioè quello turistico, culturale e del tempo libero;”
inserire i seguenti capoversi:
- che il ripensamento dell’attuale assetto deve essere condotto secondo un approccio tendente, dove possibile, a ri-naturalizzare le strutture esistenti, riducendo le superfici cementificate e impermeabili a favore di aree verdi e permeabili e ricostruire con materiali eco-compatibili;
- che la proposta del nuovo frontemare di levante, dalle aree della Fiera a Punta Vagno, deve tendere ad aprire la città al mare attraverso la creazione di nuovi spazi a fruizione pubblica, la realizzazione di nuovi accessi pubblici alla battigia e del collegamento alle contigue spiagge;
- che la proposta, inoltre, deve prevedere una maggiore fruizione della zona lungo l’intero arco dell’anno attraverso un mix funzionale che integra la riorganizzazione delle funzioni esistenti (strutture balneari, pubblici esercizi, negozi, ecc.), cercando di eliminare rendite di posizione e offrire nuovi spazi al turismo pensando a nuove tipologie di marketing territoriale;
- che, l’obiettivo è l’apertura della città verso il mare attraverso nuovi accessi pubblici al mare e la ricostituzione della percorribilità;
- che, il rapporto con il mare deve essere valorizzato anche attraverso l’estensione dell’effetto promenade della viabilità verso il mare, con l’obiettivo irrinunciabile di valorizzate le visuali panoramiche;
- che, inoltre è opportuno che gli interventi devono prevedere nuove strategie ambientali tese ad attenuare l’impatto ambientale dell’agglomerato esistente riciclando, ove possibile, gran parte dei materiali smantellati e impiegando materiali naturali eco compatibili. Pertanto i nuovi complessi devono essere improntati alla riduzione delle emissioni inquinanti e climalteranti e orientati al contenimento dei fabbisogni energetici e orientati al conseguimento della migliore efficienza energetica e di risparmio energetico; in particolare gli interventi di sostituzione edilizia e costruzione di nuovi edifici, anche mediante demolizione e ricostruzione, devono garantire la classe energetica A o equivalente. Nel suo complesso gli interventi dovranno garantire la produzione di energia da fonti rinnovabili, il ricorso a tecnologie passive favorendo la possibilità di ricorrere all'uso di impianti energetici ad alta efficienza, in grado di soddisfare i fabbisogni non solo dei nuovi interventi ma anche degli ambiti energivori adiacenti e le nuove costruzioni e le sistemazioni d’area dovranno prevedere l'utilizzo di materiali fotocatalittici per abbattere gli inquinanti;
- che è necessario che i nuovi complessi devono essere intesi come strutture aperte, integrate e in stretta connessione con il territorio, gestiti con criteri di efficienza e focalizzati ad incrementare gli spazi aperti esistenti, garantendo e potenziando i percorsi pubblici lungo la costa;
Nel Constatato altresì, prima del capoverso che recita:
“- che quanto prospettato dalla proposta di disciplina urbanistica in esame non contrasta con i contenuti dell’ “Accordo Procedimentale per l’attuazione dell’Accordo di Programma per la per la riorganizzazione dell’Area Territoriale Riparazioni Navali, Fiera, Piazzale Kennedy nella parte relativa al Comparto 3B Darsena Nautica” di cui alla deliberazione di Giunta Comunale n. 160/2010, né con il Progetto Unitario predisposto da Autorità Portuale, approvato con D.G.C. n. 340 del 24 settembre 2010 e successiva D.G.C. n. 386 del 4 novembre 2010, per la riorganizzazione dell’Area Territoriale “Riparazioni Navali, Fiera, Piazzale Kennedy” nella parte relativa al Comparto 3B (Darsena Nautica);”
inserire i seguenti nuovi capoversi:
- che il Porto di Genova si conferma come il comparto trainante dell’intera economia, per cui le scelte operate non devono contrastare con suo sviluppo;
- che, di conseguenza, nel caso Autorità Portuale avesse necessità di collocare la “Torre Piloti” in aree comunali, dopo le necessarie compensazioni economiche, di consentire tale realizzazione, a condizione che l’opera si integri con gli obiettivi della trasformazione e non si ponga come barriera alla fruibilità delle aree o in contrasto con la funzione fieristica che si intende mantenere e consolidare;
- che altri settori dell’economia cittadina offrono notevoli potenzialità e manifestano esigenze specifiche, come il caso del turismo, dove la riconversione del porto antico ha aperto una nuova prospettiva di crescita e dove sono in corso sviluppi significativi ma altresì dove si registrano alcuni ritardi;
- che però anche il caso del terziario, dei servizi e del commercio che costituiscono occasioni essenziali di sviluppo e di occupazione, specie per i giovani, e che richiedono quindi un perfezionamento delle strategie pianificatorie;
- che non è infine il caso di sottacere che la competitività complessiva di un sistema urbano richiede efficienza dei trasporti e delle infrastrutture di erogazione, qualità della casa e dei servizi generali e una buona amministrazione complessiva ed anche in questo il riequilibrio del territorio può avere un ruolo importante;
- che, inoltre è opportuno rilevare che la riconversione di alcune aree e l’esperimento dei nuovi pubblici esercizi nel centro storico hanno dimostrato come la riorganizzazione del settore commerciale possa risultare determinante per il riassetto della città, se non altro poiché l’investimento commerciale radica gli investimenti e muove capitali dinamici, di segno contrapposto rispetto alla rendita fondiaria;
- che, in termini politici ha però risvolti molteplici e difficilmente soppesabili per la disomogeneità dei fattori, per cui non esiste una ricetta ottimale;
- che l’obiettivo è quindi di pervenire ad un equilibrio accettabile fra gli interessi dei consumatori e la qualità offerta dal commercio tradizionale, che significa qualità e diversificazione dei prodotti, presidio del territorio, flessibilità dell’offerta;
- che, l’unica cosa che certamente non avvantaggia nessuno di questi soggetti - i consumatori, la grande distribuzione, gli operatori commerciali, è la rendita di posizione della proprietà immobiliare che anzi condiziona in negativo prezzi e qualità e che sfrutta al meglio l’incertezza delle politiche del settore;
- che in questo senso, la disponibilità di aree pubbliche da porre sul mercato, oltre ad essere da volano per la ripresa economica e consentire la realizzazione di importanti opere infrastrutturali, può essere utilizzata quale fattore “calmierante”, andando a ricercare offerte o soluzioni non necessariamente più remunerative per la Civica Amministrazione, ma ricercando qualità progettuale, nuove soluzioni urbanistiche-architettoniche, creazione di nuovi posti di lavoro, attrazione verso l’esterno;
- che in considerazione di quanto sopra delineato, si ritiene opportuno non inserire la funzione commerciale;
- che è quindi opportuno, già fin d’ora, per la Civica Amministrazione stabile di privilegiare eventuali soluzioni proposte, a seguito di concorsi o bandi, che non sfruttino totalmente le potenzialità commerciali dell’area ma che integrino gli effetti sociali, ambientali ed economici al fine di costruire attività più forti e durevoli nel tempo capaci sia di generare lavoro che di avere capacita attrattiva;
- che pertanto la trasformazione dell’area dovrà garantire un adeguato sistema infrastrutturale di accesso alle aree in trasformazione, alla Fiera di Genova, alle aree portuali e al collegamento Fiera – Porto Antico;
- che l’intervento proposto dovrà realizzare un polo di rilievo sovracomunale in cui convivano funzioni urbane e fieristiche connesso con la città, al fine di conformarsi come elemento di richiamo anche per le realtà commerciali già presenti nella parte di città consolidata;
Nel Premesso inoltre: Eliminare nel secondo capoverso le residenze e le Medie e Grandi Strutture di vendita anche organizzate in centro commerciale …..
Si richiede, inoltre, la modifica degli allegati tecnici in funzione di quanto sopra espresso.