La settimana scorsa si è svolta una riunione di maggioranza di centro sinistra del Comune di Genova. Quello che so lo conosco dai resoconti giornalistici. Non faccio piu' parte di quella maggioranza, dopo l'approvazione della Gronda Autostradale di Ponente, il sostegno alla Tav Fegino-Rivalta (Terzo Valico), l'accettazione delle politiche di austerità, la rassegnazione (quando non proprio l'approvazione) degli sfratti da case pubbliche, che hanno portato due persone a suicidarsi poco prima che lo sfratto fosse eseguito. Di solito a un anno e mezzo dal rinnovo del Consiglio, la Giunta inizia a spendere quel "tesoretto" accumulato dai tagli negli anni precedenti, per terminare il suo mandato con un po' di manutenzioni, qualche piccola opera nei quartieri. Anche la Giunta Doria non si sottrae a questo espediente, che, se negli anni scorsi, poteva aver avuto un minimo impatto sulle elezioni successive, a partire dalla Giunta Vincenzi non ha più alcun effetto. Apprendo dai media che alcuni hanno chiesto una sorta di Leopolda, un incontro seminariale per cercare di rinsaldare la maggioranza (non conosco la reazione del Sindaco), altri cercano di far valere il proprio appoggio in cambio di qualche operetta per il proprio elettorato o di qualche posto di responsabilità. Niente di sorprendente, anche questo è un rituale di fine mandato. Segnalo solamente la distanza di tutto ciò dal vivere quotidiano delle persone. Povertà che aumenta, solitudine che dilaga, disperazione che si diffonde, sono fattori che non paiono aver alcun impatto sulle politiche del centro sinistra genovese. Solo un'alternativa che mettesse al primo posto questi problemi potrebbe contrastare il vento nazista che sta soffiando dalla Padania. Gli astensionisti, gli elettori di Cinque Stelle e delle Sinistre dovrebbero rendersene conto. |
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