In seguito a una mia interrogazione in aula di martedì scorso, ho ricevuto risposta dall’assessore Garotta.
Per prima cosa, sto predisponendo un’ulteriore richiesta per comprendere meglio cosa l’assessore intenda quando afferma che: “le procedure messe in atto dal gestore del servizio idrico prevedono una erogazione limitata della fornitura” Quanto limitata e limitata a chi?
Procedendo poi nella risposta si arriva al tema tanto discusso e a me caro delle tariffe idriche, dove si giustificano gli aumenti con il conguaglio di spese pregresse e, cito, “di investimenti strategici (nuovi depuratori) già previsti dal piano d’ambito.”
Ringrazio l’assessore per la risposta data ma permangono inalterate le mie perplessità e opinioni sulla questione dell’acqua pubblica.
Risulta infatti che, nonostante quanto esplicitamente chiesto dai referendum, i gestori nel 2012 abbiano realizzato utili per oltre 20.000.000 di euro, sapientemente reindirizzati, per più della metà nelle casse di molti istituti di credito fra cui Bank of America-Merril Lynch, Intesa Sanpaolo, Cassa Depositi e prestiti, Unicredito, e cioè fra le braccia della speculazione finanziaria.
Ma quella speculazione, si sa, non si accontenta mai: i genovesi, nei prossimi due anni, dovranno sborsare circa 30.000.000 di euro in più (di cui circa 17.000.000 solo per conguagliare il 2012) portando così i profitti del 2012 per i tre gestori a circa 38.000.000.
Si aggira il risultato referendario (che, lo ricordo, prevedeva l’eliminazione dei profitti dalla tariffa), reinserendo, oltre ad interessi passivi corrisposti a finanziatori, anche gli utili d’impresa per gli azionisti
Così in bolletta troveremo, tra le motivazioni di conguaglio previste anche le morosità oltre i due anni, le variazioni di costi dell’energia e quelli per compensare i minori volumi dei consumi rispetto a quelli presunti.
Inoltre, paradossalmente, chi risparmiera’ i consumi, contribuira’ indirettamente all’aumento tariffario per l’anno successivo, al fine di compensare il mancato consumo.
Ricordo che questi aumenti sono una costante negli ultimi anni, basti pensare che dal 2004 ad oggi c’è stato un aumento delle tariffe del servizio idrico di quasi l’80%.
Non rimane altra alternativa che pensare e attivare un percorso verso la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, come a Parigi, al fine di far pagare ai cittadini solo il servizio e gli investimenti per depuratori e acquedotti e non le rendite finanziarie speculative.