GENOVA: INCHIESTE SVELANO IL MARCIO DIETRO LE GRANDI OPERE
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Viene raccontata una realtà marcata da:
- procedure accelerate a discapito delle valutazioni ambientali,
- decisionismo sfrenato che mortifica gli eletti, ridotti a meri "schiacciatori di pulsanti",
- un'economia predatoria che sfrutta il Sud del Mondo, trasformando la Liguria in una piattaforma logistica e un corridoio di transito delle merci, incrementando i gas serra e allontanando gli obiettivi di risanamento della salute e ambientali.
Le opere che molti settori, contigui e sostenitori di fatto dei Poteri Forti Liguri, rivendicano come indispensabili sono nate proprio all'interno di quel mondo fatto di scambi di favori, decisioni operative e consenso elettorale.
(Scolmatore, Rigassificatore, Gronda e Terzo Valico alcuni esempi)
Le speranze sorte all'indomani di Tangentopoli sono state sistematicamente disattese.
Invece di un mondo più equo, basato su commercio e finanza etica, si è affermato un sistema che favorisce il traffico di armi, droga e merci spesso inutili.
Invece di una città senza più periferie degradate, si assiste a una corsa sfrenata al profitto che mortifica il territorio e la qualità della vita.
A oltre trent'anni dalla strage di Capaci, è più che mai urgente contrastare le degradazioni del potere in tutte le sue forme, perseguire la prassi pervasiva della corruzione e smascherare la narrazione bugiarda secondo cui la ricchezza è il paradiso terrestre, sbarrando la strada alle diverse forme di criminalità organizzata.