di profilo
Uomo, sposato, con tre figli, ingegnere, insegnante d’informatica.
Potrei chiuderla qui, perché sono uomo, appunto, quindi parlo di me con la stessa parsimonia che, da genovese, respiro mischiata all’aria di mare di Pegli, il quartiere in cui vivo.
Il silenzio è scongiurato perché sono circondato da donne: due figlie, che mi supportano, mia moglie, che anche sopporta il molto tempo che passo fuori casa inseguendo i miei obiettivi. Donne sono state anche le due segretarie che collaborano con me al Gruppo Consiliare in Comune a Genova, di cui sono capogruppo . Per fortuna ci pensa mio figlio, l’unico maschio, a condividere con poche parole le mie passioni: impegno sociale e calcio.
Il calcio lo gioco a livello “scapoli – ammogliati”, con la spensieratezza dei 20 anni e l’ostinazione dei miel oltre 60, che da sola non basta a risparmiarmi gli acciacchi del dopo partita, e il tifo con passione e fair play, senza estremismi. Del resto è con il pacifismo e la nonviolenza che ho iniziato, dalle campagne contro le Mostre Navali Belliche e le guerre in tutto il mondo, dall’obiezione al servizio e alle produzioni militari. Nemmeno la ferocia della repressione al G8 di Genova, in cui sono rimasto personalmente coinvolto, mi ha fermato. Sono impegnato nel Social Forum del Ponente Genovese, ed in Legambiente. Ho Coordinato il Forum Ambientalista – Movimento Rosso Verde della Liguria e sono tra i fondatori del Comitato Verità e Giustizia per Genova.
Ma questo è solo un profilo, altri particolari, link e approfondimenti li trovate sparsi qua e la in questo blog.
Potrei chiuderla qui, perché sono uomo, appunto, quindi parlo di me con la stessa parsimonia che, da genovese, respiro mischiata all’aria di mare di Pegli, il quartiere in cui vivo.
Il silenzio è scongiurato perché sono circondato da donne: due figlie, che mi supportano, mia moglie, che anche sopporta il molto tempo che passo fuori casa inseguendo i miei obiettivi. Donne sono state anche le due segretarie che collaborano con me al Gruppo Consiliare in Comune a Genova, di cui sono capogruppo . Per fortuna ci pensa mio figlio, l’unico maschio, a condividere con poche parole le mie passioni: impegno sociale e calcio.
Il calcio lo gioco a livello “scapoli – ammogliati”, con la spensieratezza dei 20 anni e l’ostinazione dei miel oltre 60, che da sola non basta a risparmiarmi gli acciacchi del dopo partita, e il tifo con passione e fair play, senza estremismi. Del resto è con il pacifismo e la nonviolenza che ho iniziato, dalle campagne contro le Mostre Navali Belliche e le guerre in tutto il mondo, dall’obiezione al servizio e alle produzioni militari. Nemmeno la ferocia della repressione al G8 di Genova, in cui sono rimasto personalmente coinvolto, mi ha fermato. Sono impegnato nel Social Forum del Ponente Genovese, ed in Legambiente. Ho Coordinato il Forum Ambientalista – Movimento Rosso Verde della Liguria e sono tra i fondatori del Comitato Verità e Giustizia per Genova.
Ma questo è solo un profilo, altri particolari, link e approfondimenti li trovate sparsi qua e la in questo blog.
dicono di me
di seguito alcune dichiarazioni che mi riguardano di cui nuovamente ringrazio gli autori.
Antonio Bruno ha acquisito, in questi ultimi anni, un’autentica cultura dell’Ambiente, della Pace, della Giustizia. Lo conosco bene. E’ il perfetto candidato per la Regione, sempre in ascolto della società civile e dei movimenti giovanili, per una politica sempre più “partecipativa. - Don Gallo
Fai clic qui per effHo conosciuto Antonio Bruno nel mese di luglio del 2002 in occasione dell’incontro organizzato a Palazzo San Giorgio da Lorenzo Guadagnucci, con “Quelli della Diaz”.
Ero molto tesa, preoccupata, con me c’era mia figlia ed era il primo incontro pubblico ad un anno dai fatti del luglio 2001.
Antonio ci ha accompagnate dalla stazione a Palazzo San Giorgio, illustrandoci le bellezze del centro storico di Genova, i vicoli, i palazzi, senza parlare del G8…
In quei giorni, io, Antonio ed altri, vittime e testimoni delle violenze delle forze di polizia, abbiamo dato vita al Comitato Verità e Giustizia per Genova perché quanto successo durante il G8 non potesse più accadere, perché fossero chiarite tutte le responsabilità politiche e personali di quanto accaduto a Genova, nel mese di luglio del 2001. In questi anni, grazie ad Antonio e a molti altri genovesi, ho fatto pace con Genova. Genova non è più stata un buco nero, quello che a luglio del 2001 aveva inghiottito mia figlia, scomparsa per due giorni, ritrovata ferita ed umiliata dalla violenza ingiustificata delle forze di polizia, alla scuola Diaz, nella caserma di Genova Bolzaneto. Genova è stata per me una scoperta, una città ricca e viva, ricca di contraddizioni ma anche di trattorie introvabili altrove, di monumenti e palazzi splendidi, di vicoli dove puoi perderti, e mi sono persa molte volte. Ricca di rapporti e di reti sociali e, anche grazie ad Antonio, io ho potuto scoprire e vivere tutto questo.
Insieme ad Antonio e agli altri abbiamo organizzato centinaia di incontri, presidi, cene per la raccolta fondi, petizioni, campagne, eppure, per Antonio, l’attività del Comitato verità e giustizia per Genova era ed è una tra le tante. Mi sono chiesta, spesso, come facciano Antonio e molti altri a dedicare tanto tempo ed energie in molteplici progetti, attività no-profit, iniziative, non ho la risposta ma sono certa che tutto questo aiuta il nostro paese, il nostro futuro.ettuare modifiche. - Enrica Bartesaghi Presidente Comitato Verità e Giustizia per Genova
“Caro Antonio, nei giorni del G8 furono poste ai potenti le domande giuste. Rimasero tutte senza risposta. Ancora oggi non hanno saputo dirci niente. Niente sul debito dei paesi più poveri, sui diritti dei migranti, sulle libertà che vengono compresse, sulle ingiustizie che crescono nel pianeta, sulle risorse divorate da un sistema economico senza futuro. L’unica risposta fu un’ondata di violenza contro quella grande e democratica espressione di dissenso. Volevano soffocare tutte le voci dissonanti, ma non ce l’hanno fatta, grazie a quelli come te, che invece di rallentare hanno moltiplicato l’impegno. Se fossi ligure ti voterei, non lo sono e quindi invito i liguri a farlo anche per me.” Lorenzo Guadagnucci, giornalista, autore di “Noi della Diaz”
Antonio lo conosco da molti anni, ma è nelle drammatiche giornate del luglio 2001 che ho avuto modo di apprezzarne la serietà e l’equilibrio. Nonviolento e pacifista, attento a ricercare quello che unisce e non ciò che divide; caratteristica fondamentale allora, ma anche oggi in un momento molto difficile per tutta la sinistra. Ambientalista da sempre, infaticabile oppositore di ogni progetto destinato a distruggere l’ambiente, strenuo difensore di una città a misura di persona: in prima fila nell’opposizione al terzo valico e alla gronda, grandi opere inutili, dannose per la convivenza sociale e per la salute.
Delle tante battaglie che Antonio ha condotto negli ultimi anni come consigliere comunale voglio ricordare quella per la difesa dell’acqua come bene comune che deve restare pubblica “senza se e senza ma”; una battaglia condotta spesso in solitudine dentro l’istituzione, ma con grande determinazione sempre insieme ai movimenti e ai comitati.
Una persona onesta, da sostenere e della quale fidarsi. Vittorio Agnoletto