Inquinamento a Genova, la salute è più importante della burocrazia Le misure elaborate dalla giunta Doria per limitare l'inquinamento a Genova (fino ad aprile sospesi) possono essere un incentivo a tutelare la salute in maniera meno burocratica e più significativo. Dalla discussione in commissione consiliare è emerso che l'ordinanza è stata stimolata da alcuni superi (biossido di azoto e ozono) che potrebbero esporre la civica amministrazione alle multe che la Comunità europea eroga ai paesi membri (e quindi gli enti locali) che tollerano l'inquinamento. E' ammeso nello stesso testo dell'ordinanza che la Civica Amministrazione ha elaborato misure che non incidono su porto, aeroporto, traffico autostradale e extraurbano, cantieri di Grandi Opere, perchè il Sindaco non si ritiene competente su materie relative alla città metropolitana (dove lui stesso è Presidente ndr) o ad altri enti. Segnalo che, secondo l'art. 50 del D. Lgs. n. 267/2000, il Sindaco può adottare ordinanze contingibili e urgenti in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale. Passando dal ragionamento puramente ragionieristico alla sostanza delle cose, l'inventario regionale delle emissioni (al momento consultabile on line fino al 2011) segnala che la maggioranza delle emissioni di polveri sottili e biossido di azoto è emesso dalle attività portuali, mentre le moto sono solo marginalmente coinvolte in queste emissioni. L'ordinanza avrebbe, pertanto, un impatto limitatissimo sui superi incriminati. Altro discorso per il monossido di carbonio che vedono proprio le moto le maggiori responsabili di tale inquinante. Inoltre, il Comune di Genova dovrebbe essere impegnato negli obiettivi di riduzione di emissioni per la creazione dell'effetto serra (anche se all'incontro Cop 21 di Parigi Genova ha brillato per un'imbarazzante assenza istituzionale). Peccato che il documento, che dovrebbe attuare questi obiettivi (SEAP), ha come principale intervento la costruzione di un gassificatore (che però è stato abbandonato dalla stessa amministrazione) e affronta solo marginalmente il tema del trasporto pubblico. In conclusione, riterrei necessario che Marco Doria in qualità di ufficiale sanitario del Governo, di Sindaco di Genova, di Presidente della Città Metropolitana, indicasse un tavolo permanente per affrontare in termini globali il problema; chiedesse con forza interventi finanziari e normativi statali; adottasse misure urgenti (come ad esempio bloccare lo stillicidio di eliminazione di corsie riservate per bus) e mettesse in campo tutte le ordinanze necessarie a migliorare la qualità dell'aria (ma anche dell'acqua e del suolo) a tutela della salute dei genovesi. |
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