Il GCR ha, tra le altre attività, diffuso il testo di cui all'allegato per contrastare la delibera e proporre altre vie per permettere ad AMIU di dotarsi degli indispensabili impianti per raggiungere le prestazioni previste dal piano di Città Metropolitana. Vie alternative che passano anche attraverso finanziamenti della Banca Europea o sistemi di tipo ESCO o altre forme di finanziamento attivabili per permettere alle aziende che di mestiere progettano, finanziano, costruiscono, gestiscono impianti di questo tipo in affiancamento alle aziende comunali. Il percorso porterebbe, attraverso l'affiancamento continuo di personale variamente qualificato di AMIU, un incremento di competenze da rendere, un domani, AMIU autonoma.
Tutto ciò premesso è stato organizzato un incontro pubblico in cui il GCR Ligure metterà a confronto le aziende del settore impiantistico con i dubbi dei Consiglieri Comunali.
L'incontro si terrà:
A PALAZZO DUCALE DI GENOVA, SALA DELL'ASSOCIAZIONE STORIA E PATRIA (entrando da De Ferrari la prima a destra) GIOVEDI' 23 A PARTIRE DALLE ORE 17.
Sono invitati cittadini, Consiglieri Comunali e rappresentanti di diverse aziende impegnate in questo settore.
Al momento le adesioni delle aziende sono:
P&W di Genova, progettazione di differenti impianti di trattamento dell'umido.
ENTSORGA di Tortona progettazione e realizzazione di impianti di compostaggio
in forse:
LADURNER, specializzata in bio-digestori con compostaggio e trattamenti meccanico biologici degli scarti tal quale.
VI LASCIO CON QUANTO SCRITTO DA ENZO FAVOINO CHE SEMBRA MOLTO CENTRARE LO SPIRITO DELL'INIZIATIVA:
"Questione Convegno - di sicuro proposta che è utile a stimolare iniziative e riflessioni.
Senza pretesa di influenzare le vostre decisioni, ma come contributo alle stesse, io suggerirei, come opzione "tattica", di chiamare più aziende (incluse quelle che propongono tecnologie di compostaggio, visto che comunque ci dovrà essere la sezione di maturazione aerobica del digestato, e che le "onde sonore" prodotte dal convegno potrebbero stimolare anche l'iniziativa sul Tigullio, ove è previsto l'altro intervento di Piano per la valorizzazione dell'organico) 2-3 aziende sono sufficienti ad allontanare sospetti di collateralismo.
Inoltre:
condivido che la finanza di progetto è uno strumento eccezionale per la realizzazione degli interventi (il principale merito, a mio avviso, non è tanto che un privato anticipa i capitali, che pure è importante - ma non essenziale per quanto scrivo di seguito - quanto il fatto che in questo caso chi fa la progettazione esecutiva è lo stesso che costruisce e che gestisce, e questo evita la situazione che purtroppo spesso ci troviamo ad affrontare in caso di criticità operative: ovvero, il rimpallo delle responsabilità tra tali 3 figure, se distinte, come nel caso degli appalti di sola costruzione).
Dunque, la finanza di progetto è strumento eccezionale, dicevo, per quanto sopra.
Non è invece l'unico strumento per affrontare gli investimenti. Perché sinora parlando di "finanziamenti" abbiamo parlato essenzialmente di quelli "a fondo perso" (Fondi UE o Regionali con contributi in conto capitale). Ma con un Piano Industriale coerente con l'evoluzione prevista (ed IMPOSTA!) dalla evoluzione delle strategie locali ed Europee, non c'è a mio avviso alcun problema a richiedere fidi bancari - alle banche nazionali o alla BEI (Banca Europea degli Investimenti) che ora viene costretta dalla Commissione a non finanziare più gli inceneritori e le discariche, e dare priorità a compostaggio e riciclo (tanto che 2 anni fa ci commissionò uno studio sulle condizioni di profittabilità degli investimenti in tali settori, ed AMIU era individuato come uno dei potenziali destinatari di fidi, proprio perché in una Città ed in una Regione in cui tali impianti ancora mancano...).
Tali finanziamenti non sarebbero "a fondo perso", vanno restituiti, e il relativo ammortamento entrerebbe (come pure nel caso della finanza di progetto, in cui analogamente il privato richiede fidi alle banche per affrontare l'investimento) nel costo industriale di esercizio dell' impianto e dunque negli Euro/t della tariffa praticata al cancello, ma questa sarebbe comunque inferiore (LARGAMENTE inferiore) a quanto oggi i Liguri sono costretti a pagare per conferire l'organico fuori Regione... I costi industriali "fisiologici" per compostaggio e digestione oggi nel Nord Italia sono dell'ordine di 80-90 Euro/t per l'umido, 30-40 per il verde, mentre Genova attualmente paga 110-120 Euro/t per l'ospitalità in impianti fuori regione...
Dunque, gli strumenti finanziari ci sono, e sono accessibili - ed il quadro di riferimento costituito da Piano della Città Metropolitana, Piano Regionale, LR 20 e DLgs 152 è più che solido per garantire il ritorno di tali investimenti".
ciao a tutti Giggio
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