La manipolazione collettiva
Il problema va oltre l'individuo, è un problema collettivo.
Il problema è il fatto che, grazie ai dati che raccolgono in base alle nostre interazioni e che noi stessi alimentiamo, gli algoritmi di Intelligenza Artificiale sono in grado di dedurre informazioni che non solo influenzano il comportamento o le scelte della singola persona, ma, grazie alle enormi capacità di elaborazione dei dati, sono in grado di farlo su larga scala.
Quindi, il problema non riguarda la singola persona, ma ciò che avviene su masse di persone, che a loro volta influenzano la democrazia e sono in grado di fare previsioni, cosa che gli esseri umani fanno molto meno bene.
Se spingo le persone a fare una certa cosa, cosa succederà? Che cosa è probabile che le persone scelgano tra uno, due o tre anni?
Tutte queste informazioni sono in possesso delle aziende web che gestiscono i sistemi di intelligenza artificiale.
Come interagiscono questi grandi giganti del web con i decisori pubblici, con il potere politico?
Come avviene l'interazione tra il potere politico e il potere tecnologico ed economico di questi soggetti?
Questo è il problema per la democrazia.
Tutti conosciamo il problema di Cambridge Analytica, ormai l'abbiamo capito. Facebook non era sufficientemente sicuro e ha permesso che molte informazioni personali di coloro che utilizzavano Facebook venissero trasmesse a questa società di comunicazione politica. Cosa ha fatto Cambridge Analytica con queste informazioni?
Non si tratta solo di sapere chi è una persona, quanti anni ha, ma Cambridge Analytica ha utilizzato l'elaborazione delle emozioni per favorire il successo elettorale di Donald Trump.
Ha utilizzato informazioni sulle emozioni che una persona provava se reagiva a un certo
contenuto o a un altro, e ha progettato una campagna elettorale mirata per sfruttare la situazione psicologica ed emotiva di quella persona.
Questo rappresenta una negazione della comunicazione politica e della propaganda politico-elettorale, poiché la propaganda politico-elettorale dovrebbe svolgersi in pubblico.
In linea di principio, tutti dovrebbero avere accesso a tutti i messaggi di natura
politica che vengono diffusi, in modo che possano confrontarli e formarsi le proprie idee. Se ogni persona riceve messaggi diversi in base al proprio profilo, non solo perché appartiene a un gruppo, ma perché si è dimostrata particolarmente sensibile a un certo tipo di contenuto, allora la comunicazione politica è compromessa.
Nella comunicazione politica, nel cercare di influenzare le masse, nel cosiddetto "parlare alla pancia del popolo", tutti i leader politici lo hanno fatto in un modo o nell'altro. Tuttavia, in passato si faceva con metodi rudimentali, mentre adesso abbiamo l'intelligenza artificiale. Non è vero
che è esattamente la stessa cosa di prima, ci sono situazioni molto diverse, alle quali non possiamo sottrarci. Il mondo sta andando in questa direzione, quindi è inutile dire che non lo vogliamo, l'intelligenza artificiale esiste e dobbiamo trovare un modo più o meno efficace per regolamentare questo aspetto.
Tuttavia, non dobbiamo illuderci che tutto sia come prima, che tutti siano sempre stati manipolati.
Oggi le persone sono manipolate di più, meglio e su scala maggiore, e questo cambia completamente le cose.
Maria Romana Allegri Università Sapienza Diritto pubblico dell'informazione e della comunicazione