Riflessioni non ultimative, spazio di discussione, specie per chi ha speso energie e intelligenze nell'avventura della Lista Tsipras per le elezioni europee.
Marco Doria vinse le primarie del centro sinistra, evocando un cambiamento deciso nei metodi (partecipazione e trasparenza) e nei contenuti (freno su grandi opere, promozione dei servizi pubblici). Una parte importante dei movimenti cittadini parteciparono con entusiasmo a questo impegno. Come Forum per la Sinistra Europea osservammo con un certo distacco questa proposta, ma partecipammo alla elaborazione di un programma per la coalizione. Programma che confermava gli obiettivi sopra esposti, tranne che sul Terzo Valico sul quale la formulazione fu sfumata, scontando la nostra assoluta contrarieta' a fronte di un convinto consenso del futuro Sindaco.
Comunque, le speranze suscitate dalla "primavera arancione" permisero a Marco Doria di prevalere .
Dopo due anni di amministrazione si puo' constatare come tale primavera sia sfiorita.
Il punto dove maggiormente l'attivita' amministrativa si distanzia da percezioni, programmi, proclami e' quello della partecipazione.
Niente e' stato fatto in questo campo: anzi si sta accentuando una gestione tecnocratica, tutta rivolta al contenimento dei costi dei servizi, senza alcun accenno di ribellione verso i diktat europei e nazionali, senza alcuna sperimentazione di meccanismi di partecipazione.
Sul terreno dei servizi pubblici clamorose sono state le contrapposizioni con i lavoratori del trasporto pubblico e la sostanziale condivisione delle politiche finanziarie e industriali di Iride, la multiutility in parte privata che gestisce gas e servizio idrico.
Quanta fatica per rendere minimamente accettabile il Piano Urbanistico Comunale alla Valutazione Ambientale Strategica della Regione Liguria.
Infine la svendita delle aree della Fiera Internazionale di Genova.
L'aspetto piu' curioso di questa faccenda e' lo stupore di fronte al voto contrario di alcuni consiglieri di sinistra (specie per chi sta lavorando per un progetto politico alternativo alle politiche neoliberiste di austerita') a questi provvedimenti; sarebbe piu' utile indagare sulle motivazioni e le pressioni che costringono un Sindaco a modificare cosi' radicalmente le proposte politiche che gli avevano permesso di essere eletto.
E' chiaro che la situazione e' insostenibile.
E' necessario che il Sindaco riprenda il percorso iniziale, recuperando partecipazione, trasparenza, tutela del territorio, lotta alle speculazioni e ai diktat verso la privatizzazione dei servizi pubblici.
Senza questo non rimane altro che la politica del giorno per giorno, del "mercato delle vacche" di cui la citta' e il paese non hanno bisogno.