Sono una decina le tubature dell’acqua esplose a Genova in meno di due settimane, provocando allagamenti e disagi alla popolazione. Mediterranea delle Acque, del gruppo IREN, ha imputato questa serie incredibile di falle all'ondata di caldo, manlevandosi così da ogni responsabilità diretta. Difficile però credere che un aumento delle temperature, tutto sommato non eccezionale come quello dei giorni scorsi, abbia potuto dare il via ad una sequenza di esplosioni mai verificatesi prima, neanche in anni e periodi ben peggiori dell’attuale dal punto di vista climatico. Nonostante i disagi, la Città Metropolitana predispone un aumento tariffario del 5% sulle tariffe idriche, che si aggiunge al 22% di aumento complessivo registrato tra il 2011 e il 2014. Nel 2014 Mediterranea delle acque, a fronte di un fatturato annuo di 200 milioni, ha accumulato utili per 36,2 milioni di euro, quasi interamente distribuiti agli azionisti.In base al referendum sull’acqua del 2011 la gestione del servizio idrico non dovrebbe generare profitti e l’avanzo di gestione dovrebbe essere investito nel miglioramento della rete idrica o per abbassare le tariffe all’utenza, nessuna delle due cose è stata evidentemente fatta. Chiediamo con forza alla Citta Metropolitana di Genova e al Sindaco Doria di rispettare l’esito del referendum predisponendosi verso la ripubblicizzazione del servizio idrico, di fermare l’aumento tariffario, e di chiedere conto a Mediterranea Acque dei danni causati dalla mancata manutenzione della rete idrica. Associazione L'Altra Liguria Gruppo consiliare Federazione della Sinistra |
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Ci abbiamo provato, alla fine non potevamo votare un regolamento per l'assegnazione delle case popolari dove è previsto lo sfratto anche per i non abbienti.
La responsabilità maggiore è della Regione Liguria perchè nella sua legge 10/2004 prevede la decadenza dall'alloggio per chi non riesce a pagare l'affitto, edulcorando la ferocia del dispositivo con un fondo che Regione e Comuni dovrebbero istituire per i cosiddetti morosi incolpevoli. Peccato che il Fondo non sia mai stato fatto, soprattutto perchè la Regione non l'ha mai finanziato !!! E allora succede come l'anno scorso quando due persone non sono state coinvolte nella rete assistenziale del Comune stesso e per sfuggire allo sfratto si sono suicidate ! I nostri emendamenti sono stati bocciati dal resto del consiglio, tranne qualche individualità, però hanno costretto la maggioranza a inserire un impegno per l'istituzione di questo benedetto fondo, per la modifica della legge regionale. La strada è lunga e tortuosa, ma l'assenza di interesse da parte di media (tranne quando qualcuno si toglie la vita) e di mobilitazione tra le associaizoni della società civile non sono buoni segnali.
Il regolamento per l'assegnazione di case popolari non deve prevedere lo sfratto per gli indigenti28/6/2016 Oggi pomeriggio insieme al consigliere Pastorino presenteremo alcuni emendamenti al regolamento assegnazione case popolari. In particolare, l'impossibilità di sfrattare persone morosi incolpevoli (cioè che per perdita lavoro, malattie etc non riescono più a pagare affitto e utenze, il regolamento prevede un fondo di sostegno che però non è attivo perchè la Regione Liguria non ci mette i soldi), stessa cosa per gli occupanti di case "morosi incolpevoli" che non devono essere esclusi dalle graduatorie. Inoltre chiediamo di eliminare la possibilità di manlevare ARTE dalla ristrutturazione di case, attraverso il previsto coinvolgimento di chi può permettersi di impegnare 5.000 euro e la riserva per gli appartenenti alle forze dell'ordine (10 per cento).
SPENDING REVIEW DI MONTI BO CCIATA DALLA CONSULTA: ADESSO LO STATO CI RESTITUISCA IL MALTOLTO8/6/2016
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