Rompere patto stabilità,
Rifiutare Debito Illeggittimo
- l'approvazione di questo bilancio di previsione, è inserito in un contesto di politiche regressive, di tagli alla spesa pubblica e del consolidarsi della crisi del rapporto tra governo centrale ed enti locali
- l'entrata in vigore della seconda fase del fiscal compact sta imponendo, per un periodo ventennale, tagli alla spesa pubblica nazionale per oltre 50 miliardi l'anno
- il debito pubblico italiano consta 2200 miliardi e che la spesa per interessi supera il 5% del pil, terza voce di spesa dopo previdenza e sanità
- gli enti locali incidono su debito nazionale soltanto per il 2,4 %
- i tagli ai trasferimenti da parte del governo centrale agli enti locali negli ultimi nove anni ammonta a più di 17 miliardi
- la decurtazione dei trasferimenti, per ciò che concerne il comune di Genova, ammonta a 172 milioni di euro in cinque anni.
Rilevato che bisogna privilegiare una programmazione partecipata delle scelte politico-amministrative attraverso il coinvolgimento degli abitanti dei territori interessati
Il consiglio comunale di GENOVA impegna Sindaco e Giunta a
- farsi carico della richiesta di un tavolo istituzionale di confronto con il Governo, volto a trovare soluzione idonee in favore delle casse dell'ente, in particolare per la messa in sicurezza della discarica di Scarpino.
- promuovere azioni volte a a contrastare e se necessario rifiutare il debito illegittimo
- favorire contesti di discussione pubblica sulle suddette tematiche al fine di rendere consapevole la cittadinanza, anche attraverso strumenti come l'audit pubblico sul debito valorizzare le forme di controllo diffuso in sinergia con le forze sociali della città, al fine di costruire strategie condivise per uscire dalla cosiddetta debitocrazia
- promuovere azioni di disobbedienza costituzionale ai vincoli imposti dal pareggio di bilancio, quando le stesse si rendono necessarie a garantire i servizi e\o la spesa sociale, dando impulso, in controtendenza alle politiche neoliberali nazionali ed europee, ad un modello economico e sociale che metta al centro, invece che il profitto, la dignità della persona.
Frimatari al momento Antonio Bruno, Giampiero Pastorino, Clizia Nicolella
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