L'apertura della strada a mare di Cornigliano ha suscitato reazioni contrastanti. Da una parte coloro che hanno salutato questa nuova infrastruttura come risolutiva del traffico a Cornigliano e Sampierdarena. Dall'altra chi ha criticato l'ingente spesa 70 milioni di euro per meno di due chilometri o chi ritiene che costruire una strada a sei corsie incentivi il traffico privato a scapito di quello pubblico non inquinante, oltre a un notevole impatto sul paesaggio. |
E' evidente che non basta stendere un po' di asfalto per risolvere i problemi di mobilità.
La strada a mare sarà anche stata inaugurata, ma NON E' FINITA: mancano i collegamenti con il casello di Genova Aeroporto (forse neanche progettato in via definitiva) e le stesse connessioni con l'abitato sono evidentemente non adeguate.
E' verissimo che il costo dell'opera appare sproporzionato; molto è dovuto all'ingente costo di bonifica delle aree ex Acciaierie.
L' accordo di programma di dismissione del ciclo del caldo decise che lo pagava la collettività e non a chi aveva inquinato per decenni.
E' anche fondato il timore di favorire il traffico privato a scapito del pubblico (quando l'opera sarà terminata !!!!); se si facilita l'uso di auto e moto, certamente ci sarà chi abbandonerà autobus e treni.
La strada a mare (quando sarà terminata per davvero) renderà sempre più superflua la Gronda Autostradale del ponente (il traffico di attraversamento di Genova è solo il 20% e la Gronda va da Est a Ovest, mentre i traffici portuali percorrono l'asse nord-sud).e non penalizzerà il trasporto pubblico, solo se via Cornigliano e molte vie di Sampierdarena saranno riservate solo al traffico locale e riservate agli autobus.
Ma di tutto questo nonostante decine di ordini del giorno votati non c'é traccia e ai poteri forti che governano Regione e Comune pare non interessare nulla.
Infine, non ci starebbe male qualche arredo urbano (viale alberato?).
Sarà pur vero che la strada a mare non deturpa più di tanto un paesaggio già devastato, ma sarebbe anche l'ora che nei quartieri del ponente così sfruttati si investa in bellezza e vivibilità, non considerando gli abitanti degli "sfigati" a cui si può far ingoiare di tutto.